Il termine “ruolo” è diventato parte delle scienze umane, della sociologia, della psicologia, dell’antropologia. Lo ritroviamo spesso nella lingua parlata, nello sport, nei videogiochi, nelle aziende, nelle organizzazioni e via dicendo.

Indica il modo in cui un individuo si comporta, agisce e fa esperienza, e come ci aspettiamo che agisca, in una determinata situazione in cui sono coinvolte altre persone o oggetti.

Spesso ci si dimentica però l’origine delle parole e in questo caso abbiamo una parola che è nata in teatro: rotulus, da cui deriva il vocabolo “ruolo”, erano per gli antichi romani le parti degli attori scritte su dei rotoli di carta, che venivano imparate a memoria dagli attori per poter interpretare un personaggio sul palcoscenico.

Nella vita tutti abbiamo numerosi ruoli, alcuni molto evidenti e consapevoli e altri che non sentiamo nemmeno di avere dentro, che eventualmente vediamo solo negli altri ma che, potenzialmente, possiamo esplorare per riconoscerli e svilupparli.

Essere consapevoli dei diversi ruoli attivi e potenziali aiuta lo sviluppo e l’integrazione del nostro sé.
J. L. Moreno, padre dello psicodramma, ci ha mostrato che è evolutivo e terapeutico giocare più ruoli possibili e diventare attori e protagonisti nel nostro teatro dell’anima.